Andrea Aquilanti, Gea Casolaro, Luana Perilli
Exhibition Views
Per celebrare la partecipazione di Andrea Aquilanti, Gea Casolaro e Luana Perilli alla 15a Quadriennale di Roma, The Gallery Apart presenta il secondo appuntamento della serie INSIDE, l’iniziativa con cui intende qualificare il suo spazio/project room di via della Barchetta 11 attraverso momenti espositivi e di riflessione, anche rendendo consultabili in loro i cataloghi e le pubblicazioni sul lavoro degli artisti.
Andrea Aquilanti, già protagonista nel 2003 di Anteprima XIV Quadriennale, presenta al Palazzo delle Esposizioni l’ultima evoluzione del lavoro con cui da tempo unisce e sovrappone disegno ed immagine video, questa volta introducendo un ulteriore elemento architettonico che caratterizza l’installazione. Di fronte alle due pareti disegnate disposte a libretto, Aquilanti inserisce una colonna quadrata, anch’essa disegnata sui quattro lati; il disegno riproduce sapientemente a matita uno scorcio del Foro romano e su di esso, con ossessiva precisione, la stessa immagine viene sovrapposta mediante registrazione video. Lo spettatore può così interagire con l’opera, sia frapponendosi, come ormai è tradizione per i lavori di Aquilanti, tra proiettore e proiezione così da oscurare l’immagine video e consentire l’emersione del disegno, sia questa volta entrando nell’installazione e facendosi circondare dalle immagini.
Nella mostra INSIDE#2, Aquilanti ripropone invece “Veduta di piazza San Pietro e via della Conciliazione”, un grande acrilico su PVC già esposto all’Auditorium Parco della Musica nell’ambito della mostra “Colori di Roma”, affiancato da altri paesaggi inediti realizzati con la stessa tecnica e da una serie di disegni su carta realizzati in preparazione della sua recente mostra presso il Museo Mario Praz di Roma.
Anche Gea Casolaro partecipa alla Quadriennale di Roma dopo aver preso parte all’Anteprima della XIV edizione. Il ritorno della manifestazione nella tradizionale sede del Palazzo delle Esposizioni consente all’artista di materializzare un pensiero e un impegno assunto con se stessa nel settembre 2004 quando, durante i lavori di ristrutturazione, crollò una parte del tetto travolgendo, fortunatamente senza gravi conseguenze, alcuni operai al lavoro. Casolaro realizza un’opera dal forte impatto sociale e politico, un omaggio e un monumento ai troppi caduti sul lavoro che quotidianamente si registrano in Italia. Già il titolo “Ai caduti di oggi” dà il senso di una drammatica indeterminatezza e della difficoltà di porre un argine al fenomeno. Su un videowall di grandezza umana, una sorta di monolite composto da 4 schermi televisivi ad evocare il luogo mediatico delle notizie che velocemente scompaiono al pari dei lavoratori sacrificati sull’altare della produttività, sono proiettate le immagini di anonime persone fotografate di spalle per strada; su di esse Casolaro fa scorrere in sovraimpressione, fino ad una emblematica e ripetuta dissolvenza, i nomi e le cause di morte delle vittime degli incidenti mortali in una sequenza sconsolatamente lunga e quotidianamente aggiornabile.
Per richiamare la dimensione della folla anonima che nasconde infinite storie e spesso anche grandi tragedie, nella mostra INSIDE#2 saranno riproposti il video “Volver atràs para ir adelante”, girato a Buenos Aires nel 2003 al tempo della crisi economica, e “Mirrors”, un lavoro del 1997 che spinge l’osservatore a soffermarsi sui tanti volti che quotidianamente si incontrano e che, se guardati con occhio meno distratto, sono in grado di restituirci ricordi, affetti e, a volte, persino noi stessi.
Luana Perilli, l’artista più giovane tra i partecipanti alla Quadriennale, espone una complessa installazione, intitolata “Io non vorrei crepare (tutto è bene quello che non finisce mai)” dove un modesto salotto piccolo-borghese, capace con le sue piante e il suo arredamento dimesso di regalarci visioni d’antan, si anima grazie alla presenza di statue e busti marmorei, riproduzioni-souvenir di famose opere del passato, le cui bocche, videoproiettate, declamano la celebre e struggente poesia di Boris Vian, nella traduzione di Vittorio Gassman, che dà parzialmente il titolo all’opera. il contrasto è tra la natura, simulata in un ambiente domestico attraverso piante vere e finte, parati e complementi d’arredo che richiamano al mondo vegetale, e l’arte, o meglio il residuo che di essa resta negli spazi privati, con la sua volontà d’immortalità.
Nella mostra INSIDE#2 è invece presentato “W Titina”, doppio video proiettato all’interno di due cornici dipinte a mano in cui viene narrato l’universo domestico, così simile all’atmosfera evocata nell’opera in Quadriennale, della nonna dell’artista. Stesso soggetto anche per una serie inedita di stampe ritoccate a tempera, realizzate in preparazione dell’opera del 2005 “Pastiera per sei persone”.
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