EX-STATICA

Fabrizio Passarella

D’AC Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea di Ciampino

18.04.2004 – 16.05.2004

Exhibition Views

La stagione espositiva della D’AC prosegue con la singolare mostra
“Ex-statica” di Fabrizio Passarella, artista inserito a pieno titolo tra gli esponenti della nuova pittura d’immagine italiana.
Dopo la partecipazione alla prestigiosa esposizione internazionale “Futuro Italiano”, tenutasi al Parlamento Europeo di Bruxelles, Passarella crea per la D’AC una vera e propria maxi-installazione di 5 grandi arazzi digitali e un grande dipinto.
Gli arazzi verranno installati , in sequenza, come un passaggio tra un velo iniziatico e l’altro, come schermi sottili, dove campi di forza estetica ed estatica suggeriscono “uscite dal mondo” di differente qualità ma di uguale natura. (Mistici come Ramakrishna assicurano di aver raggiunto la divinità attraverso la pratica di ogni differente religione).
Il repertorio iconografico, organizzato secondo lo schema del mandala (di origine orientale, ma comune a tutte le culture), è eterogeneo e desunto, infatti, dalle principali religioni: divinità e simboli del Buddismo, Islamismo, Cristianesimo, Induismo, ed Ebraismo, convivono con oggetti e forme appartenenti alla realtà quotidiana sino a formare veri e propri assemblaggi di immagini assolutamente contemporanei – un gioioso caleidoscopio hindu, una dolorosa vertigine cristica ecc.
Il risultato costituisce una fusione armonica di forme apparentemente lontane come, ad esempio, quella di una molecola accostata alla divinità Indù, ma poi profondamente collegate da una storia simbolica comune. Gli assemblaggi di Passarella, infatti, non sono casuali e composti secondo una logica puramente estetica, ma vivono di una riflessione sul significato profondo del percorso simbolico che porta alla definizione formale dell’Icona.
A fare da sintesi, un grande quadro, in cui la pittura segue la traccia digitale e la ritrasforma attraverso l’apporto manuale, secondo la particolare ricerca, ormai pluriennale, dell’artista. In esso gli elementi focali di ogni arazzo sono riassemblati in un nuovo mandala che unisce e ricompone i diversi sentieri per giungere al centro, al cuore, rappresentato nella sua forma più reale e “sanguinante” a dispetto dei diagrammi simbolici. Il cuore come fulcro del mandala corporale e dell’esperienza fisica di ognuno, in cui il personalissimo e l’impersonale si fondono e convivono, come ci hanno insegnato le grandi figure mistiche: Santa Teresa e Sant’Ignazio, Rumi e Rabi’a, Kabir e Mira, per citarne alcune. Poiché “il cuore che ti batte in petto non è solo il tuo cuore: è un sole microcosmico, un universo di tutte le esperienze possibili che non sono proprietà esclusiva di nessuno” (J. Hillman) – la pompa, l’occhio e l’anima del mondo.
La mostra è a cura di Tiziana D’Acchille.
Catalogo con testi di Tiziana D’Acchille, Lorenzo Canova e Massimo Canevacci. 

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