SOLILOQUI

Florian Neufeldt

22.03.2014 – 17.05.2014

Exhibition Views

The Gallery Apart is proud to present the second solo show by Florian Neufeldt, a German artist based in Berlin.

Florian Neufeldt chooses sculpture as his medium, raising the bar of the Postmodernist lesson that knocked sculpture off its pedestal expanding the genre as an element that defines and shapes the exhibition space. Neufeldt treats in fact the object and the space as complementary, though distinct, factors. The objects and the space are never mere materials to be used, but they are also matter to be transformed into something new.

Neufeldt uses scrap or collected objects in the same sites where he produces his art installations. He oftentimes adds other materials, but his intervention is above all aimed to reconfigure, dissect and fragment the original object without discarding it but preserving its inner soul as well as the memory of its original function. Hence, each object tells its own story, its metamorphosis. Likewise the exhibition space is provided by the artist with equal dignity and, most of all, with a status of autonomy. It is a comparison of soliloquies between objects and spaces and, obviously, also a way the artists talks to and with himself.

The art work installed in the gallery’s entrance hall is exemplary. Using the frames and panes of the windows facing the street, the artist creates a sort of small shelter in which he places a heater also taken off the wall while preserving its function. The installation is set on the rooflight that visually connects the gallery’s first floor with the basement. The transformation of the window frames – therefore – involves not only the sculpture resulting from such a process of metamorphosis, it also shapes the exhibition space that, left at the mercy of inclement weather and of other atmospheric conditions due to the absence of windows, from the gallery’s inner space is actually transformed into an open-air space.

As a complement to such intervention, Neufeldt also presents a series of small-scale sculptures arranged in the gallery’s wide halls in order to establish a conceptual, as well as visual, relationship and influence based on the evident dimensional contrast.

The Gallery Apart è orgogliosa di presentare la seconda personale in galleria di Florian Neufeldt, artista tedesco di stanza a Berlino.

Florian Neufeldt elegge la pratica scultorea a proprio mezzo espressivo prediletto, spingendosi oltre la lezione postmodernista che ha tolto la scultura dal piedistallo per proporla come uno degli elementi che determinano uno spazio. Neufeldt infatti tratta l’oggetto e lo spazio come fattori complementari ma distinti. Gli oggetti e lo spazio non sono mai soltanto materiale da utilizzare, sono materia che si trasforma in qualcosa d’altro.

Neufeldt utilizza oggetti di scarto o tratti dagli stessi luoghi in cui realizza le sue installazioni. Spesso aggiunge altro materiale, ma il suo intervento è soprattutto volto a rielaborare, sezionare, frammentare e cambiare l’oggetto di partenza senza volersene completamente liberare, mantenendone l’anima oltre che il ricordo della funzione originaria. Ciascun oggetto dunque narra la sua storia, la sua metamorfosi, e lo stesso fa lo spazio a cui l’artista assegna pari dignità e soprattutto autonomia di presenza. È  un confronto di soliloqui fra cose e spazi e, naturalmente, anche il modo con cui l’artista parla a se stesso.

Esemplare è l’intervento che Neufeldt realizza nella parte d’ingresso della galleria. Utilizzando gli infissi e i vetri delle finestre che danno sulla strada, l’artista crea una sorta di piccolo rifugio stufa a disposizione degli spettatori, costruendo una gabbia trasparente all’interno della quale colloca un radiatore, anch’esso sradicato dal muro e di cui viene mantenuta la funzione. Il tutto posizionato sul lucernaio che stabilmente pone in contatto visivo il pian terreno della galleria con il piano interrato sottostante. Lo spostamento e la trasformazione degli infissi incide così non solo sull’oggetto scultura che deriva da tale processo di metamorfosi, ma anche sullo spazio che, restando alla mercé delle intemperie e del tempo atmosferico a causa dell’assenza delle finestre, di fatto si trasforma da spazio interno della galleria a spazio all’aperto.

A complemento di tale intervento, Neufeldt propone una serie di sculture di piccole dimensioni disposte nei grandi spazi della galleria in modo da creare un rapporto e un’influenza concettuali oltre che visivi fondati sull’evidente contrasto dimensionale.

share on